
Sono lombarda di nascita ma toscana d’adozione. Curiosa ed appassionata della cultura enogastronomica, studio, guardo, ascolto, sperimento, condivido e mi diverto. Svolgo attività occasionali in materia enogastronomica, sono accompagnatrice turistica, diplomata in lingue, parlo inglese, francese e tedesco, sommelier Fisar e Degustatore d’olio extravergine d’oliva certificato dalla Regione Toscana; collaboro con aziende di produzione agro-alimentare e ristoranti come pr, comunicazione e organizzazione eventi. In cucina tendo all’essenzialità, ricerco la purezza dei sapori, le cotture più adatte, i giusti abbinamenti piuttosto che l’originalità e l’eccentricità a tutti i costi e soprattutto rifuggo le mode, caparbiamente alla ricerca di uno stile mio. Cerco inoltre di curare l’estetica dei piatti, essendo appassionata anche d’arte, in particolar modo di quella astratta, informale e minimalista pur colorata e lirica. Un buon piatto deve essere accompagnato da un buon vino, non transigo. Anche l’olio extra vergine d’oliva è un protagonista nella mia cucina, non è una semplice comparsa relegata a mero condimento. Questo e tanto di più traspare dalle pagine dei miei blog Poverimabelliebuoni e Insalata Mista, attraverso i miei racconti e il mio approccio spontaneo, schietto, a volte ironico e anche un po’ scanzonato, perché l’importante è sorridere!
1) Cosa significa per te impiattare il cibo?
Significa comporre la pietanza nel piatto in modo invitante secondo un gusto estetico personale nelle forme e nei colori.
2) Ritieni che sapere impiattare debba essere una competenza solo dei cuochi?
Per i cuochi e i food blogger è indispensabile, per i cuochi amatoriali no ma sicuramente è un valore aggiunto quando si hanno invitati a tavola.
3) Come progetti i tuoi impiattamenti? Li studi quando pensi alla ricetta oppure improvvisi prima di servire il cibo in tavola?
A seconda delle situazioni e delle finalità, sia che debba pubblicarla sul blog che debba servirla a tavola ad un convivio amichevole o formale, a volte ho in mente una ricetta e la costruisco, variando anche alcuni ingredienti in funzione dell’effetto visivo, soprattutto cromatico ma senza venire meno all’equilibrio gustativo. Altre volte improvviso, seguendo comunque un mio stile e da ultimo, quando proprio non so che pesci prendere, mi affido ad un piatto o contenitore particolare per creare la coreografia giusta!
4) Pensi sia utile e opportuno progettare la presentazione di un piatto?
Utilissimo e opportuno per ottenere l’effetto estetico voluto, a volte basta una progettazione mentale, altre necessitano di uno schizzo preparatorio perché tra il dire e il fare… 🙂
5) Hai studiato disegno, tecniche compositve, fotografia, pittura o qualche tipo di arte? Se sì, pensi di essere stata agevolata dalle competenze acquisite?
Sì, ho studiato disegno e tecniche compositive di fotografia e ho anche seguito corsi di impiattamento e comunque guardo tante foto di piatti composti in modo artistico e consolido il mio gusto. Naturalmente le tecniche agevolano ma non si può prescindere dalla propria creatività e visione personale, quella che ti fa sentire il tuo piatto tuo e unico e magari arrivare ad uno stile riconoscibile.
6) Secondo la tua opinione, la vista può influenzare il sapore di un cibo?
No, può attirare e invogliare all’assaggio ma se il cibo è cattivo, può essere bellissimo ma rimane cattivo, la vista s’inganna, il palato no.
7) Pensi sia importante che il cibo, oltre ad essere buono e sano, abbia anche un aspetto estetico piacevole?
Assolutamente sì! E di che stiamo parlando se no? 🙂
8) Come è nato il progetto dell’impiattamento che vediamo nella foto?
Il progetto, in riferimento al piatto con disegno preparatorio, nasce dal un lavoro di gruppo on line legato all’Mtchallenge. Bisognava creare un piatto con ingredienti ad alto contenuto di Vitamina B12 e adottare tecniche di cottura che non la disperdessero. Non ultimo, il piatto doveva essere presentato in modo artistico, previo disegno preparatorio della disposizione geometrica e cromatica. Io ho pensato ad un tataki di palamita, in quanto pesce azzurro ad alto contenuto di vitamina B12, che non viene alterata grazie alla veloce scottatura che mantiene crudo il cuore del pesce. Ho scelto una disposizione a semicerchio e cercato un effetto cromatico vivace e gioioso giocando con salse, creme e verdure colorate, che si armonizzassero comunque con il gusto del pesce.
